10/31/2012

L'IGUMENO SERGIO TAUMATURGO


VITA DEL SANTO MONACO TEOFORO E PADRE NOSTRO, L'IGUMENO SERGIO TAUMATURGO
 
Questo nostro santo padre, Sergio, teoforo, nacque nella città di Rostov, da padre timorato di Dio, di nome Cirillo, e dalla madre Maria. Essi concepirono il frutto benedetto e nacque loro questo santo fanciullo. Si dice che la madre, prima della nascita del santo, fosse entrata in chiesa al momento della santa liturgia per pregare e che in quel momento il fanciullo abbia gridato tre volte nel grembo materno. E da questo segno fu chiaro a tutti che sarebbe diventato una guida spirituale e il servitore della Trinità: e così fu.
E venne dunque il tempo della nascita; nacque loro un figlio e lo chiamarono Bartolomeo. E dalla nascita, al mercoledì e al venerdì, non si attaccava al seno della madre e non beveva il latte. Cresciuto superava i suoi compagni e coetanei per forza e saggezza. In seguito fu dato allo studio delle Sacre Scritture, alle quali fu iniziato per rivelazione divina da un vecchio, o meglio da un angelo di Dio mandato sotto le spoglie di un vecchio, che subito gli donò la capacità di intendere le scritture senza fatica. I genitori, vedendo quanto accadeva, si rallegravano molto. In seguito i genitori si trasferirono dalla città di Rostov, che abbiamo prima nominata, in una località chiamata Radonez e portarono con sé il fanciullo. Questa località non era famosa né conosciuta, ma fu scelta da Dio perché vi si onorasse il suo servo.
In seguito i genitori morirono e lasciarono le loro ricchezze a Bartolomeo. Il santo giovane, vista la morte dei genitori, pensava: "Anch'io sono mortale, anch'io devo morire come i miei genitori" e pensò di distribuire ai poveri il patrimonio del padre e di non tenere nulla per sé, neppure il cibo necessario, poiché confidava in Dio che dà nutrimento agli affamati. E in seguito, ricevuta la tonsura, divenne monaco e annullò i pensieri cattivi che trascinano in basso e prese il nome di Sergio.
All'inizio della vita monastica, egli si esercitò in primo luogo nell'umiltà, e a ciò aggiungeva le veglie, e si nutriva di pane e acqua, e recitava le preghiere tra le lacrimeMolte e indicibili molestie gli vennero dai demoni, tanto che non è possibile dire di esse nei particolari. Poiché gli accadevano queste cose la sua fama si diffondeva ovunque.
Molti accorrevano a lui dalle regioni e dalle città circostanti e venivano per ottenere una grazia, alcuni lo pregavano di poter vivere con lui ed egli con sollecitudine accoglieva tutti coloro che andavano da lui.
Costruì per prima cosa una cappella e in seguito eresse un degno monastero, in onore della santissima Trinità, che esiste ancora adesso per grazia di Dio. Si raccolse intorno a lui una moltitudine di monaci ed egli introdusse la regola cenobitica e ordinò che nessuno chiamasse propria alcuna cosa, ma che tutte le cose fossero in comune.
Disse ai compagni: “Vigilate fratelli, perché dopo aver lasciato molto non cadiate nel peccato per piccole cose". E così giorno per giorno si consolidava il gregge di Cristo. E i monaci imitavano il santo nell'ubbidienza e nella fede e conducevano una vita rigorosa, ognuno in misura delle proprie forze, ed era come se essi vedessero in lui non un vicario ma un angelo di Dio, e si sottomettevano a lui e molti dei suoi discepoli come astri fulgenti erano simili alloro maestro.
E Dio onnipotente gli concesse il dono della profezia, tanto che poteva prevedere anche il futuro molto lontano. Il gran principe Dimitrij Ioannovic soffriva a causa delle invasioni degli ismaeliti senzadio; allora il santo lo armò con la preghiera e gli disse: 'Vai contro i barbari, allontana da te ogni dubbio e con l'aiuto di Dio trionferai e ritornerai nelle tue terre salvo", e così fu, secondo la profezia del santo. E ricevette da Dio anche la capacità di operare molti miracoli, addirittura di resuscitare un morto. Un tale, il cui unico figlio era stato colpito da una grave malattia, con fede e speranza portò il figlio dal santo, ma per strada il ragazzo si indebolì e spirò. Il santo con la preghiera lo resuscitò. Quando vi fu una carestia nel monastero il santo pregò e vi fu grande abbondanza di tutte le cose.
Andavano da lui coloro che erano posseduti da spiriti immondi e non appena giungevano dal santo, gli spiriti immondi erano scacciati da loro. I malati erano guariti e i ciechi vedevano. In breve tutti coloro che erano colpiti da diverse malattie e che si recavano da lui con fede non solo riacquistavano la salute ma ritornati alle loro case ricevevano dei benefici.
Il santo era adorno di ogni virtù e la sua parola era colma del sale spirituale e per questo era amato da tutti.
In un luogo lontano si trovava dell'acqua e il numero dei fratelli era molto aumentato: dopo che il santo ebbe pregato presso il monastero scaturì dell'acqua e questa fonte esiste fino a oggi e dà acqua in abbondanza per ogni necessità del monastero; molte guarigioni hanno origine da quest'acqua fino ai nostri giorni.
A lui fu concessa la visione di nostra Signora purissima, Madre di Dio la semprevergine Maria con due apostoli, Pietro e Giovanni; essi fecero la promessa che non avrebbero abbandonato il monastero del santo e che dopo la sua morte avrebbero visitato i confratelli. Ed ecco la Madre di Dio concesse una visione al suo servo, ed egli vide una moltitudine di fratelli, come uccelli meravigliosi dell'ineffabile bellezza che veniva dalle loro vite virtuose.
Mentre il santo celebrava la santa messa un angelo del Signore concelebrava con lui, di questo testimonia colui che vide ciò, Isaia, già perfetto nell'esercizio della virtù, discepolo del santo. A un altro suo discepolo, Simone ecclesiarca, fu concessa una visione, mentre il santo celebrava la liturgia, un fuoco divino era sull'altare del sacrificio e illuminava l'altare tanto che sembrava che il santo fosse immerso nel fuoco dalla testa ai piediE poiché il santo voleva comunicarsi, quel fuoco divino si arrotolò su se stesso come l'epitaffio divino ed entrò nel calice divino e con quello si comunicò il santo.
      Il santo visse ancora per molti anni nell'ascesi e nel lavoro. E fondò molti monasteri e li affidò ai suoi discepoli e insegnò loro a vivere nella grazia di Dio. E già molto anziano vide che si incamminava verso Dio, e sei mesi prima del suo trapasso chiamò i fratelli. E ordinò al suo discepolo di sempre, che era anche il più anziano, perfetto nell'ascesi e di grande ubbidienza, di nome Nikon, di pascolare il gregge di Cristo, con attenzione e giustizia poiché avrebbe dovuto rendere conto di tutto. E da quel momento iniziò a tacere. E nel mese di settembre cadde gravemente ammalato e, compreso che stava per rendere l'anima a Dio, convocò i fratelli e impartì loro i seguenti insegnamenti e disse loro: "Badate fratelli di conservare la purezza corporale e spirituale e l'amore sincero, annientate i desideri malvagi e cattivi, non preoccupatevi del cibo e del bere, adornatevi soprattutto di umiltà, astenetevi dalle liti e non considerate importanti gli onori e la gloria di questa vita ma alloro posto aspettatevi da Dio una ricca ricompensa e il godimento eterno di questi beni". Disse queste e molte altre cose di grande utilità. E nella stessa ora della sua morte si comunicò con il sacramento che dona la vita e benedetti i fratelli rese la sua pia e santa anima al Signore. Erano passati in tutto dalla sua nascita settantotto anni.
Il suo santissimo corpo, che aveva così amato il lavoro, fu deposto sul letto di morte con tutti gli onori ed era circondato dai volti dei monaci che cantavano salmi e canti funebri. Il suo viso era luminoso, non come di solito sono i morti, ma come uno che dorme e mostra la sua purezza spirituale che è stata donata da Dio per il suo operato. E le sue reliquie furono portate nel monastero in cui era vissuto e dove aveva praticato l'ascesi, e per mezzo di esse Dio ha donato molte guarigioni.
Trascorsi trent'anni Dio volle onorare il suo eletto e rendere più grande il monastero in suo onore e così il santo apparve a un certo uomo pio che amava profondamente il santo perché riferisse le parole del santo: "Perché mi avete lasciato sottoterra per trent'anni, circondato dall'acqua?". E così accorsero principi e sacerdoti e monaci e persone semplici e scavarono la terra e aperta la tomba, da essa scaturì il profumo di molti aromi ed essi videro uno spettacolo meraviglioso, non solo il corpo del santo era integro e incorrotto, ma anche gli abiti nei quali era stato sepolto erano intatti e non si erano corrotti e l'acqua che era ai due lati della tomba non sfiorava neppure la veste del santo. E si fece un sepolcro e lì fu deposto con tutti gli onori e fino a questo momento i suoi venerabili e miracolosi resti sono visibili a tutti e concedono guarigioni in abbondanza a chi si accosta a essi con fede.
In quello stesso monastero, in cui è stato sepolto il giorno 25 settembre, si è costruita la sua chiesa.
Gloria a Dio nostro Signore ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.

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